martedì 23 febbraio 2016

Lake Powell a Page

Dopo la stupenda veduta di Horseshoe Bend, riprendiamo il nostro viaggio in zona Page, non senza esserci fermati a un grande centro commerciale e aver comprato svariate razioni di acqua potabile. Il caldo era stato veramente estenuante e idratarsi era cosa necessaria.
Prossima destinazione Lake Powell, immenso lago artificiale che si dipana tra Arizona e Utah. Ha un colore stupendo, che con la magia dello scenario intorno, rende il tutto bellissimo. avendo il pass per i parchi, riusciamo ad entrare anche qui, senza dover pagare nulla. la strada è bella e panoramica. Vediamo molte imbarcazioni, alcune anche particolari. Solo più tardi scopriremo che fanno parte di una piccola flottiglia che fa il giro del lago con una durata dell'escursione di  circa   mezza giornata.
Noi arriviamo fino quasi al limite visitabile e parcheggiamo la macchina in un grande parcheggio, che in realtà serve per poter mettere le imbarcazioni in acqua.
In lontananza vediamo alcune persona sulla riva del lago. E' certamente particolare questo paesaggio, il blu del lago, che si immerge nel colore arido delle rocce. Tornando a noi, le foto hanno messo in evidenza tutta la spettacolarità del luogo.
E da tenere presente che, data la sua grande estensione, vengono organizzati tour di più giorni per visitarlo.
La giornata e la visita di Page, finisce con Lake Powell.
Con la scelta ottima dell'albergo, devo dire che questa parte del viaggio, a livello escursionistico, è stata sicuramente la più interessante.

martedì 16 febbraio 2016

Hostaria da Edmondo - Circonvallazione Clodia 90 - Roma

E' una domenica non  di quelle con il tempo buono, una rarità ultimamente. ormai il bel tempo regna sovrano. Mattina dedicata al concerto domenicale che si tiene all'Auditorium - Parco della Musica. E' la prima volta che assisto ad un concerto con spiegazione integrata, cioè prima dell'inizio viene spiegato, per circa un'ora, quello che si andrà ad ascoltare. E devo dire che la cosa è veramente interessante. Insomma dalle 11 alle 12 spiegazione e poi fino alle 13 viene eseguito il concerto.
però alla fine ci viene fame e allora iniziamo a girare i locali che si trovano in zona. C'è anche il rugby e la situazione traffico non è delle migliori, in quanto siamo in zona Stadio Olimpico.
Alla fine e dopo aver faticato un pò per trovare parcheggio, la nostra scelta cade su Edmondo, locale storico per chi è di questa zona di Roma, e non solo.
Al nostro arrivo, verso le 14, il locale, che al massimo potrà contare su una cinquantina di posti, è abbastanza pieno. La ragazza ci fa accomodare e ci porta un pò di pane e le bevande, vino rosso della casa, scelto da noi, compreso.
 Il menù è veramente molto interessante e i piatti della tradizione romana la fanno da padrone. Per esempio la mia scelta cade su un ottimo ossobuco con i piselli, mentre gli altri variano tra la cosa alla vaccinara, le costolette di abbacchio con le patate al forno e la classica bistecca. Però prima una mezza porzione di pasta ci sta tutto. La scelta cade sui tonnarelli cacio e pepe. Strepitosi a dir poco. Sembra un piatto semplice, ma se non si crea la giusta alchimia tra cacio, pepe e acqua di cottura, il piatto risulta pesante. Applauso a scena aperta. Complimenti alla Chef.
 Insomma un pranzo veloce e che gustiamo in un ambiente ormai vuoto,  sono quasi le 15.
Però prima del caffè un dolcetto ci vuole, magari uno a metà. Ed ecco apparire  le ciambelline e i tozzetti al cioccolato, serviti con il vinsanto. Devo dire che sono una degna conclusione con il caffè.
La ragazza che ci ha servito è stata veramente brava e la location è piacevole. Forse un unico piccolo appunto, il vino della casa è preferibile cambiarlo con qualcuno imbottigliato.
La prossima volta faremo così.
E si una prossima volta ci sarà. Anche se Edmondo era unico, devo dire che l'ambiente che si respira è sempre piacevole.

martedì 2 febbraio 2016

Horseshoe Bend a Page , semplicemente fantastico

Sicuramente uno dei luoghi più belli che abbiamo visitato. Ed è alquanto strano che non rientri nei tour di chi affronta la vista negli States. E questo lo si capisce dal fatto che è uno dei rari luoghi in cui non si paga nulla per visitarlo. Neanche il parcheggio.
Però una cosa si capisce subito, che sarà molto dura arrivare a visitarlo, soprattutto quandolo si affronta alle due del pomeriggio. di un pomeriggio assolato e caldo. Il parcheggio è totalmente sotto il sole, neanche un alberello. la bottiglia di acqua al seguito è altamente consigliata. Come il cappello.
scesi dalla macchina ci aspetta subito una bella salita, che non ti da modo di capire quello che potrai ammirare tra circa 30 minuti.
Non è facile il terreno, solo terra e sassi. dopo qualche centinaio di metri, c'è un punto ove potersi riprendere dalle fatiche, è un grande spazio coperto per permettere alle persone di ripararsi dal sole.
Non mi fermo e continuo. Non so, fa caldo, ma la voglia di arrivare li è più forte di qualsiasi temperatura.
Ricordo che ad un certo punto incrociamo una persona, non so di quale nazionalità, la quale si ferma, ci fissa e dice: wonderful.
Rimango un attimo di stucco, lo ringrazio e vado avanti.
Inizio a intravedere qualcosa e più mi avvicino, più allungo la mia camminata.
Eccomi ed eccoci arrivati. Lo spettacolo è magnifico. Ci sono mille colori. Una vista a perdita d'occhio che è difficile da togliere davanti a te.
Non so quante foto ho fatto, ma la più bella, purtroppo, l'ho rovinata.
Non importa, tanto l'emozione che ho ancora dentro nel descrivere questo luogo non potrà mai essere cancellata.

e' un posto privo di ogni barriera, per cui bisogna prestare la massima attenzione a dove mettere i piedi. Ho visto persone fare foto nei posti più pericolosi, ma probabilmente quelli sono i più belli.
certo visitarlo al mattino è la cosa migliore, dato il caldo delle ore centrali.
Horseshoe Bend, è veramente quello che non ti aspetti