venerdì 23 marzo 2018

Museo Cappella Sansevero - Via F. De Sanctis 19/21 - 80134 - Napoli

Senza alcun dubbio, uno dei più bei luoghi che abbia mai visitato. E fino a non molto tempo fa, non ne ero a conoscenza.
Negli ultimi tempi, per gite di piacere, è la terza volta che vengo a visitare Napoli. E finalmente, la terza, è la volta buona per visitare il Cristo Velato.
Napoli ci ha accolto con la pioggia, che è durata quasi tutta la giornata. Arriviamo in Via De Sanctis 19, fortunatamente non c'è fila. Acquistiamo il nostro biglietto di ingresso e ci dirigiamo verso l'ingresso, dove prendiamo l'audio guida. Devo dire molto utile, la quale ha spiegato molto bene tutto ciò che si trova all'interno del Museo, con particolare cura nei confronti del CristoVelato.                                                                                                                                                                                                           
Ma andiamo con ordine.
Questo gioiello dell'arte barocca, coniuga bellezza e mistero, creando un'atmosfera unica.
Fu fondato alla fine del Cinquecento da Giovan Francesco di Sangro, ma soltanto fra il 1740 e il 1770 vide la luce l'affascinante progetto , grazie a Raimondo di Sangro, settimo principe di San Severo.
Il principe volle realizzare un mausoleo nobiliare, in cui risultasse evidente la sua personalità di mecenate, letterato, editore e Gran Maestro della Massonerai del regno di Napoli.
Nel 1749 vide la luce la prima opera voluta dal principe, cioè la Gloria del Paradiso, la quale si trova sulla volta. I colori di questa decorazione furono inventati proprio dall stesso Raimondo di Sangro.
Ttra le altre opere in visione, troviamo la Pudicizia e il Disinganno, , la prima ad opera di Antonio Corradini, la seconda di Francesco Queirolo.  Le Macchine Anatomiche di Giuseppe Salerno, donano alla Cappella Sansevero quella dose di enigma, che rendono la struttura uno dei più monumenti che l'ingegno umano abbia mai concepito.
Considerazioni a parte merita l'opera di richiamo per la maggior parte dei turisti, cioè il Cristo Velato.
E' un'opera talmente bella, che il Canova scrisse, che pur di appropriarsi del Cristo, avrebbe rinunciato volentieri a dieci anni della sua vita.
E' grazie a Giuseppe Sanmartino che l'opera vide la luce, ma probabilmente, è grazie ai poteri esoterici del Principe Raimondo di Sangro, che il velo, pur essendo di marmo, sembra quasi vero, soffice e delicato. Infatti un liquido di sua invenzione aveva la capacità di solidificare tessuti e anche organi del corpo.
Il museo è visitabile tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 09 alle 19.